Vincenzo Minunno - opera prima
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Storie, favole e fatterelli Titolo dell’opera:

- Storie, favole e fatterelli


Dedica:Ai miei fratelli della 5^ Comunità di Sciacca

Citazione d’apertura:<< Dove si vuole che cresca gioia, bisogna seminare amore.>>

Copertina: "Lupinaia Innevata"
(Acquerello di Francesco Capezio)










Premessa



Questa serie di racconti nasce dalla convinzione che è possibile evangelizzare anche mediante fatterelli capaci di suscitare attenzione, di provocare riflessione, di coinvolgere e giungere al cuore del lettore.
I racconti sono tratti prevalentemente dai Vangeli canonici e apocrifi, altri dal Vecchio Testamento, qualcuno da vecchie storie sentite raccontare intorno al fuoco da nonni di altri tempi.
Ogni narrazione contiene in sé elementi fantastici liberamente inseriti dall’autore che non sempre rispetta l’ortodossia dei fatti e spesso li conduce, per sentieri sconosciuti, a finali non previsti o scontati.
Per spezzare il filone a carattere religioso, sono state inserite storielle laiche con la loro implicita morale e flash di modi di vivere che, un poco alla volta, sono entrati nel dimenticatoio della collettività.

Ettore Quarantanove



La prima pagina
Pietro e le Pietre


Gesù girava a piedi la Palestina, seguito dai suoi discepoli, per annunciare a tutti gli uomini il Vangelo. Allora non c’erano gli aerei, né i treni, né gli autobus e nemmeno i taxi; le strade erano scomode e pericolose e, ogni tanto, i discepoli di lamentavano col Maestro. Non riuscivano a capire perché Lui, che diceva di essere il figlio di Dio, dovesse penare per il caldo del giorno, per il freddo della notte, per la fame e per la sete. In verità, i discepoli, più che compatire il sudore del Maestro, compiangevano la propria fatica. Un giorno d’estate, con un sole che spaccava le pietre, si trovavano in una zona deserta; non c’erano abitazioni e nemmeno una pizzeria nei dintorni, e tutti avevano una gran fame.


( Fichi minnischiave )
fichi minnischiave


Simon Pietro, che era quello che borbottava più degli altri, disse a Gesù: < Maestro, stiamo morendo di fame! Se non troviamo subito del cibo, ben presto crolleremo tutti sfiniti per terra.>
Gesù lo guardò e rispose:< Pietro, Pietro, tu pensi troppo alla pancia! Non di solo pane vive l’uomo.> Poi, indicando un colle vicino, aggiunse:< Faremo così: saliremo su quell’altura a pregare e vedrete che la fame vi passerà.>

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